Teoria dell'allenamento: 3 pilastri fondamentali

I prossimi articoli sono pensati per aiutarti concretamente a progettare la tua trasformazione verso il fisico che desideri. Dall'allenamento fino a consigli nutrizionali, passando per la corretta integrazione, questi mesi assieme saranno dedicati a supportarti nelle scelte strategiche più corrette. 

L’obiettivo di questo articolo, nello specifico, è ciò che sottintende una corretta teoria di allenamento, andando ad elencare quelli che sono (a mio avviso) i TRE pilastri fondamentali nello sviluppo di un programma logico e funzionale.

1) SOSTENIBILITÀ, concetto molto interessante che si articola in altre due “filosofie” importantissime quali:

SICUREZZA: aspetto fondamentale riguardante la corretta tecnica dell’esercizio e l’utilizzo del giusto carico di lavoro. E’ assolutamente inutile e improduttivo strafare con dei carichi inopportuni e non adatti a te (almeno in quel momento) che non fanno percepire al muscolo bersaglio il corretto input di stimolo/lavoro. Tale comportamento ti porta a “sporcare” inevitabilmente l’esecuzione dell’esercizio e, di conseguenza, hai un lavoro impreciso, incompleto e indubbiamente non produttivo. Ricorda: QUALITÀ sopra la QUANTITÀ.

In tutto ciò, devo ammetterlo, le donne sono molto più disciplinate di noi maschietti che invece carichiamo sempre di più i bilancieri per dimostrare quanto siamo bravi, belli e potenti.

Sempre nella filosofia della “sicurezza” si deve nominare un altro concetto importantissimo che è quello del RECUPERO, inteso sia come giorni di stop assoluto dagli allenamenti in alcuni periodi stabiliti e programmati dell’anno (per ripristinare sia la muscolatura che il sistema nervoso, i tendini ecc) , sia come ore di sonno quotidiane. 

Qui mi sento di soffermarmi un secondo in più. Se è vero che ci sono persone che per motivi lavorativi sono impossibilitate ad avere sempre una regolarità e costanza nel dormire le classiche 7-8 ore, è vero anche che ci sono tantissime persone che PER SCELTA decidono di oziare fino a notte tarda togliendo cosi, VOLUTAMENTE, del recupero prezioso all'organismo.

Come dico sempre, se vuoi ottenere dei risultati (qualunque essi siano) dovrai sicuramente scendere a dei compromessi e seguire inevitabilmente delle regole, anche se non ti piacciono. Del resto, non sempre quello ci PIACE è in linea con ciò che SERVE (leggi: DEVI FARE). Il resto sono solo scuse.

2) PERIODIZZAZIONE, intesa certamente come ciclizzazione di carichi di lavoro e intensità, di volumi e di tecniche. E’ fondamentale fare un’attenta ANALISI iniziale della tua situazione, studiare quello che è il tuo trascorso (a meno che tu non parta da zero), quali metodologie ti hanno dato più risultati e quali invece hai percepito poco come lavoro. Ogni ciclo di allenamento deve essere periodizzato non in base a dei criteri standard ma sulla base sia del PROTOCOLLO di allenamento che esegui (alcune schede possono/devono durare anche solo 3 settimane, altre invece possono arrivare fino a 8) sia sulla base delle tue SENSAZIONI. Imparare ad ASCOLTARE il tuo organismo è fondamentale per capire quando, aldilà delle logiche, c’è bisogno di anticipare un cambiamento o, all'inverso, spingere per un’altra settimana.

Voglio ricordarti, in ultimo, che anche la FREQUENZA di allenamento (ovvero i giorni che ti alleni) è un parametro che devi gestire con logica: allenarsi sempre 6 volte a settimana (ammesso che tu ne abbia possibilità) non per forza implica che tu debba farlo; molto spesso PIÙ ALLENAMENTO NON significa PIÙ RISULTATI (errore classico di molte persone).

3) PROGRESSIONE. Sia che tu ricerchi un incremento di muscolatura o un dimagrimento, il corpo per PROGREDIRE in termini estetici  ha bisogno di “percepire” delle PROGRESSIONI, le quali DEVONO essere assolutamente studiate a tavolino e, in un certo qual modo, guidate di volta in volta e verificate.

 Il corpo va portato verso un obiettivo, un traguardo anche NUMERICO: aumento di peso di settimana in settimana, piuttosto che di numero di serie, piuttosto che di entrambe, e/o tempo di recupero e/o tempo sotto tensione (il famoso T.U.T, “time under tension”).

Soprattutto in ambito di progressione dei carichi è dove le persone fanno più confusione, perché si tende a spingere sempre al massimo con incrementi casuali e non logici (programmati) di volta in volta, così da arrivare velocemente ad un punto di stallo nelle prime settimane di allenamento e poi.. boom! Nemmeno mezzo kg in più per le settimane a venire.

Come dico sempre a tutti i miei clienti, è essenziale (almeno da un certo punto in poi) impostare l'allenamento con delle percentuali di carico riferenti al massimale di quell'esercizio su cui si programmano le “serie e ripetizioni” da fare da inizio protocollo fino alla fine.

Di base deve inevitabilmente esserci della matematica, o come ti spieghi che in ambito tecnico si parli di “scienza dell’allenamento”?

Ti ricordo infine che se tu sei un atleta che non fa uso di sostanze dopanti (e spero fortemente per te che sia così), usare sempre tecniche che prevedono cedimento muscolare piuttosto che uscire dalle logiche di progressione e periodizzazione dei protocolli è assolutamente IMPRODUTTIVO. Il corpo umano ha delle regole di base che “il doping non conosce”.

Tutte le info che ho scritto sopra fanno parte del metodo con cui seguo me stesso e tutti i miei clienti da anni, un metodo matematico-analitico che ho chiamato TRIPLA A SYSTEM. Ti lascio il link sotto con cui puoi accedere alla pagina e ricevere subito in regalo via e-mail il mio video SPECIAL EDITION”: ‘IL RISCHIO DI PERDERE TONO MUSCOLARE DURANTE UNA DIETA: ECCO 4 STEP PER EVITARLO’.

ALLENATORE PERSONAL TRAINER

GIONATA RAFFAELLI